Custom Pages
Tris europeo: Inter, Roma e Fiorentina - Angelo7football
| Calcio | A_7_football | Coaching 360° ⚽ Calcio, Serie A, Fantacalcio e Scuola Calcio ⚽ Insegnare il calcio attraverso la comunicazione 🗣
Calcio, Serie A, Fantacalcio, Scuola calcio, Allenatore di calcio
15887
post-template-default,single,single-post,postid-15887,single-format-standard,bridge-core-1.0.6,ajax_fade,page_not_loaded,,side_area_uncovered_from_content,qode-theme-ver-18.2,qode-theme-bridge,qode_header_in_grid,wpb-js-composer js-comp-ver-6.0.5,vc_responsive

Tris europeo: Inter, Roma e Fiorentina

Tris europeo - Roma, Fiorentina e Inter

Tris europeo: Inter, Roma e Fiorentina

Un finale di stagione incredibile per le nostre italiane. Non è stato solo l’anno del Napoli che è tornato a vincere lo scudetto dopo 33 anni. È successo qualcosa di più grande, che a inizio anno non era prevedibile. Tre squadre italiane hanno sfiorato di vincere ognuna un trofeo. Tre squadre italiane sono arrivate in finale nelle tre competizioni europee. Un tris europeo targato Italia che non si vedeva da 29 anni. L’epilogo questa volta è stato doloroso e soprattutto non ha eguali in passato.

Ventinove anni fa, nella stagione 1993/1994 arrivarono in finale Milan, Inter e Parma. Se le due milanesi si portarono a casa il trofeo, i giallo-blu furono sconfitti.

La vera impresa accadde nella stagione 1989/1990. Quell’anno il Milan vinse la Champions League, la Juventus la Coppa Uefa e la Sampdoria la Coppa delle Coppe. Proprio quell’anno lo scudetto fu vinto dal Napoli, una coincidenza che non è passata inosservata ma che purtroppo non si è ripetuta.

Europa League

In ordine cronologico, a dare il via alle danze è stata la Roma di Mourinho che ha disputato la finale contro il Siviglia, regina della competizione. Si tratta della settima Europa League della sua storia nel giro di diciotto anni.

Dopo la vittoria della Conference League dello scorso anno Mourinho voleva portare a casa il secondo trofeo europeo consecutivo.

L’allenatore portoghese si è ben studiato la partita (come lui sa fare) dando la sensazione di aver curato bene la fase difensiva. Per larghi tratti ha avuto anche ragione poiché il Siviglia non si è presentata troppe volte davanti a Rui Patricio,

La partita è stata abbastanza equilibrata. La squadra capitolina ha meritato anche di più sul piano del gioco, e si è portata in vantaggio grazie a un gol del suo gioiellino Dybala.

L’obiettivo è sembrato voler rimanere con questo vantaggio e chiudersi in difesa. Dopo il gol del pareggio, l’unica speranza dello SpecialOne è sembrata però voler portare la partita ai calci di rigore.

Obiettivo centrato ma… peccato che si è arrivati fin li senza specialisti! La selezione dei rigoristi è stata dettata dal sentimento di ciascun giocatore. Solo in tre hanno avuto però la “fortuna” di calciare quel rigore. A farsi avanti sono stati Cristante, Mancini e Ibañez. Se il Siviglia ha fatto 4 su 4, nella Roma a sbagliare sono stati proprio i due difensori. Con questi due errori il sogno vittoria è svanito. E a contribuire al rammarico della Roma e i suoi tifosi, è stato l’arbitraggio, a detta di molti scandaloso. Tra i vari errori, dovevano anche essere espulsi due giocatori nel Siviglia ma così non è stato.

Europa Conference League

A una settimana di distanza dalla prima italiana sconfitta nella prima delle finali europee, a scendere in campo è stata la Fiorentina di Italiano. Dopo essere stata sconfitta qualche settimana prima dall’Inter nella finale di Coppa Italia, voleva riscattarsi e portare a casa un trofeo.

In questo caso la partita è stata presa in mano dai Viola i quali hanno trovato il vantaggio nei minuti finali del primo tempo. Il VAR annulla la rete perché sulla ribattuta in porta di Jovic, il serbo era in leggero offside dopo il colpo di testa di Kouamè.

Dunque, il primo tempo si è chiuso in parità.

Nel secondo tempo trova però il gol del momentaneo vantaggio il West Ham. Benrahma non sbaglia dagli undici metri dopo che il VAR ha assegnato un rigore per un tocco di mano da parte di Biraghi.

La Fiorentina non si abbatte e dopo pochissimi minuti trova il pareggio con Bonaventura.

Nei minuti finali la tragedia. Italiano mette in campo Igor, il quale combina un disastro, sbagliando i tempi per mettere in fuorigioco Bowen. A tu per tu con il portiere non sbaglia e sigla la rete del definitivo 1-2.

Sfuma per la Fiorentina il sogno di vincere la Conference League. Se fosse andata come tutti speravamo, le italiane facevano 2 su 2 Conference vinte, detenendo la paternità assoluta a due anni dall’introduzione della competizione.

Champions League

La terza e ultima partita delle nostre italiane ha riguardato l’Inter, arrivata in finale di UCL, a distanza di 13 anni dall’ultima volta. Questa volta contro il Manchester City di Guardiola che dopo aver perso la finale due anni fa, quest’anno non doveva sbagliare.

I pronostici erano tutti a favore del Man City ma non si può dare torto ai bookmakers. Si pensi alla rosa, che presenta giocatori stratosferici come Haaland, Bernardo Silva, De Bruyne, tanto per citarne alcuni.

Dalla sua parte, l’Inter di Inzaghi è una squadra che sa affrontare le finali e lo ha dimostrato in questi due anni. Ma soprattutto non aveva nulla da perdere essendo che a inizio stagione era inimmaginabile un cammino europeo di questo tipo.

Le partite secche hanno di affascinante l’improbabilità di cosa accadrà, ci si gioca la partita “alla pari”. E per questo motivo, i tifosi interisti, seppur consapevoli della netta inferiorità rispetto all’avversario, non si davano per sconfitti ancor prima di giocare.

Avevano ragione!

Per quanto il City abbia mantenuto il pallino del gioco per gran parte della partita, le occasioni più clamorose le ha avute proprio l’Inter. La prima parte da un errore di Akanjii che con un retropassaggio serve Lautaro, che preso da un pizzico di egoismo tenta il tiro da posizione defilata e si fa neutralizzare da Ederson.

Un’altra occasione è quella di Di Marco che con un pallonetto di testa prende una traversa, e sulla ribattuta centra in pieno Lukaku che vanifica un gol praticamente fatto.

Infine, l’ultima vera occasione della partita arriva al minuto ’88. Lukaku colpisce di testa a pochi centimetri dalla porta e centra in pieno il portiere.

Le partite le vince chi fa gol! Oltre le occasioni nitide di Haaland e Foden neutralizzate da Onana, al Manchester è bastato un tiro di Rodri. Un tiro passato accanto a Darmian e Chalanoglu, che ha deciso la finale.

Sogno svanito: tris europeo senza eguali

Come detto prima, è già successo in passato che tre italiane si presentassero tutte quante in finale di una competizione europea. Però non c’è mai stato nulla di più drammatico e doloroso rispetto a quanto visto quest’anno.

Tre squadre queste, che in Serie A si sono piazzate terza (Inter), sesta (Roma) e ottava (Fiorentina). Probabilmente la fatica di sostenere fino alla fine una, due e chi addirittura tre competizioni in una sola stagione, ha fatto sì che l’energia per il campionato è venuta meno.

Non sappiamo tra quanti anni le nostre italiane ci regaleranno così tante emozione come questa volta. Purtroppo non resta che il rammarico per le occasioni sprecate, con l’augurio che la prossima volta andrà meglio.

Resta il fatto che c’è da fare i complimenti alle tre squadre per aver portato in alto la bandiera italiana in tutta Europa.

Ciò dimostra anche che per arrivare sul tetto d’Europa non è strettamente necessario affrontare mega spese di tipo economico. Questo è quello che succede in molti campionati esteri. In verità, ciò dimostra quanto sia importante crederci davvero, essere un gruppo organizzato, motivato e unito perché i risultati sul campo possono arrivare lo stesso.

No Comments

Post A Comment