
22 Dic Argentina campione del mondo!
Qatar 2022: storia di un mondiale anomalo e scandaloso

Cosa c’è dietro questo Mondiale? Ricorderemo solo che l’Argentina è campione del mondo?
La 22° edizione dei Mondiali ha avuto inizio il 20 novembre. Si tratta dei primi mondiali in un Paese arabo e i primi a non essere giocati nel periodo compreso tra maggio e luglio bensì tra novembre e dicembre.
Inoltre, il Qatar è il Paese più piccolo che abbia mai ospitato una competizione come quella dei Mondiali. Gli stadi in cui si è giocata la manifestazione sono 8, e la maggior parte di questi è concentrata nell’area di Doha (la capitale).
Per organizzare questo Mondiale sono stati spesi circa 200 miliardi di euro in infrastrutture, compreso un aeroporto internazionale e un sistema nuovo di trasporto urbano. É stato messo in atto un grandissimo processo di urbanizzazione poiché il Paese non era abituato a questa densità di gente né ad accogliere persone da tutto il mondo per assistere alle partite.
Dunque, dal 2010 (anno in cui si è deciso di disputare qui la competizione), per fare tutto ciò il Qatar si è avvalso di manodopera a bassissimo costo proveniente dai Paesi più poveri. Migliaia di operai sono stati ridotti in condizione di schiavitù, tanto che molti di questi sono morti essendo le condizioni non adeguate. Si parla di almeno 6500 operai migranti morti nel cantiere dei Mondiali.
Argentina: alla ricerca della terza stella

Fin dall’inizio del Mondiale, l’Argentina era tra le favorite a vincere, sebbene i pronostici quotavano più Brasile e Francia. In tanti volevano vedere una finale Lionel Messi vs Cristiano Ronaldo, dal momento che questo era l’ultimo per entrambi. Quale miglior sfida per aggiungere alla propria bacheca personale il titolo di Campioni del Mondo, il quale manca a entrambi?
Dopo i mondiali del 1978 e del 1986, l’Argentina raggiunge il suo terzo titolo, aggiungendo un’altra stella, staccandosi da Francia e Uruguay ferme a due. Davanti alla squadra Albiceleste solo Italia (4), Germania (4) e Brasile (5).
Per quanto riguarda il 1978, il Mondiale fu giocato proprio in Argentina e la squadra fu trascinata da Mario Kempes, capocannoniere della competizione con 6 gol. In finale si giocò tutto contro l’Olanda di Cruyff finita 3-1 per i sudamericani durante i tempi supplementari.
Il secondo Mondiale è quello del 1986, e il successo è stato attribuito al più grande campione della storia del calcio, Diego Armando Maradona! In quel Mondiale giocato in Messico, El Pibe de Oro rubò la scena a tutti, tanto che molti affermano che lo vinse “da solo”.
Il cammino dell’Argentina al Mondiale
La squadra Albiceleste ha iniziato il suo Mondiale non al meglio. All’esordio inizia subito con una sconfitta contro l’Arabia Saudita, per poi giocare contro il Messico e vincere, sebbene faticando. Alla terza partita, quella con la Polonia, ha dato un segnale forte alla competizione, vincendo e piazzandosi comunque prima nel girone.
Agli ottavi di finale gli capita davanti l’Australia e quando sembrava riuscire a controllare la partita, essendo andata in vantaggio per 2-0, al minuto ’77 un autogol di Enzo Fernandez mette in discussione la partita anche se poi l’Argentina è riuscita a portare a casa la vittoria qualificandosi ai quarti di finale.
Qui incontra l’Olanda, che nei minuti finali della partita completa la rimonta, e più esattamente il 2-2 arriva al minuto ‘101 su uno schema di punizione. Si andrà ai supplementari e poi ai rigori ma l’Argentina riesce a passare il turno.
In semifinale sfida la Croazia, vice-campione del mondo nell’ultimo Mondiale, una partita apparentemente ostica che si risolve in scioltezza portando a casa la vittoria con il risultato di 3-0. Una partita in cui il pallino del gioco sembrava averlo la Croazia ma dopo il rigore realizzato da Messi tutto è proseguito in discesa.
A quel punto, dopo questo percorso travagliato, l’Argentina conquista la finale e il sogno dei propri tifosi, nonché di Lionel Messi, comincia a diventare realtà.
Il giorno della finale: Argentina-Francia
A disputare la finale saranno i campioni in carica della Francia e l’Argentina di Messi, si prevedeva già una partita spettacolare, combattuta e dal finale incerto. Raccontiamo cosa è successo.
L’Argentina è scesa in campo con il coltello tra i denti e fin da subito ha voluto mandare un messaggio alla Francia “Siamo qui per fare sul serio e vincere il Mondiale”.
Le due squadre, entrambe ferme a due stelle, avrebbero fatto di tutto per conquistare la terza e il risultato è stato una partita ad altissima intensità e spettacolarità, qualcuno dice che probabilmente è la più bella ed emozionante finale della storia.
La scena è tutta argentina
Protagonista assoluto del primo tempo è “el fideo” Angel Di Maria, il quale si procura il rigore che sblocca la partita e mette a segno la rete del 2-0. Quest’ultima rete viene da un’azione magistrale nella quale il difensore respinge al volo un pallone indirizzandolo verso Mac Allister, che a sua volta la passa a Messi, che con un passaggio di mezzo esterno la gira verso Julian Alvarez, che manda in profondita Mac Aliister, che chiude l’azione su Di Maria che batte Lloris.
Si deve considerare che durante i primi 75 minuti, praticamente la partita era in mano all’Argentina, la Francia sembrava non essere scesa in campo e la sua stella Mbappè non si era vista per tutta la partita a eccezione di un unico strappo sulla fascia con conclusione verso la porta, con la palla finita alta, al minuto ’70.
La Francia reagisce e raggiunge i tempi supplementari
Dal minuto ’80 cambia totalmente la scena, la Francia fa uscire tutte le sue qualità e inizia subito guadagnandosi un rigore, realizzato da Kylian Mbappè. Dopo un minuto, precisamente all’ottantunesimo, una triangolazione tra lui e Thuram riporta il match in parità e il gol della doppietta è semplicemente sensazionale.
I primi 90 minuti terminano così, e si va ai supplementari.
Al minuto ‘108 del secondo tempo supplementare, un’altra azione incredibile porta di nuovo in vantaggio la squadra Albiceleste con tap-in di Lionel Messi se non che al minuto ‘116 viene assegnato un altro rigore alla Francia con la realizzazione di Mbappè, il quale sigla una tripletta, che gli permette di essere capocannoniere della competizione con 8 gol.
Se pensate che è finita qui vi sbagliate, la Francia sfiora la vittoria a 40 secondi dall’ultimo minuto di recupero concesso, con Kolo Muanì che viene però ipnotizzato da Emiliano Martinez il quale effettua una parata prodigiosa. Nella stessa azione si innesca il contropiede argentino che termina però con una conclusione di testa di Lautaro Martinez che non colpisce però benissimo spedendo il pallone fuori.
Si decide tutto ai rigori!
Il primo che va dal dischetto è Mbappè, il quale porta in vantaggio la Francia; dell’Argentina si presenta Leo Messi che con il suo piattone batte Lloris
Il secondo a presentarsi è Coman, ma Emiliano Martinez gliela para; degli argentini va Paulo Dybala che con un tiro centrale batte anche lui il portiere
Il terzo a presentarsi è Tchouameni, che spedisce direttamente fuori; dall’altra parte va Paredes che segna il terzo gol
Il quarto e ultimo è Kolo Muanì che non fallisce ma a quel punto è stato sufficiente il rigore messo a segno da Montiel per proclamare l’Argentina CAMPIONE DEL MONDO
L’Argentina è campione del Mondo
L’Argentina, dopo 36 anni, è campione del mondo! Dopo l’era Maradona si è stati alla ricerca di una stella che negli anni tardava ad arrivare nonostante i tanti fuoriclasse che hanno fatto parte della nazionale argentina. Questa stella fa il suo esordio nella nazionale il 17 agosto del 2005 e il suo nome è LIONEL MESSI. Quel giorno per lui è più da dimenticare dato che si fece espellere dopo solo qualche minuto ma sono comunque passati 17 anni dal suo esordio e per quanto negli anni si è sempre detto che Messi in nazionale non fa la differenza, in questo mondiale (tra l’altro il suo ultimo), la Pulce ha voluto smentire queste voci regalando una gioia immensa al popolo argentino. Dopo Maradona è suo il nome che riecheggia tra la gente, è lui il Messia che li ha catapultati nuovamente sul tetto del mondo.
Il Messi(a) del popolo argentino

I paragoni tra Messi e Maradona sono stati tantissimi ma nella realtà dei fatti hanno vissuto tempi diversi e quindi ogni comparazione risulta falsata. Sebbene i numeri sono tutti a favore della Pulce, il popolo argentino non dimentica Diego e lo ricorda sempre come il Dio del calcio. Questo sport non è fatto solo di numeri ma di giocate che vanno oltre l’immaginazione, di gol iconici, di spettacolarità non solo in partita, ecc.
Entrambi hanno disputato due finali dei Mondiali, rispettivamente Maradona quella del 1986 e del 1990, Messi quella del 2014 e del 2022. Entrambi una l’hanno vinta e una l’hanno persa. Ma il coro che è stato il tormentone proclama Messi lassù, insieme a Diego, tra i più grandi della storia argentina.
“En Argentina nací, tierra de Diego y Lionel
de los pibes de Malvinas que jamás olvidaré
No te lo puedo explicar, porque no vas a entender
las finales que perdimos, cuántos años las lloré
Pero eso se terminó porque en el Maracaná
la final con los brazucas la volvió a ganar papá
Muchachos, ahora nos volvimos a ilusionar
quiero ganar la tercera, quiero ser campeón mundial
Y al Diego en el cielo lo podemos ver
con Don Diego y con la Tota, alentándolo a Lionel”
Il paragone tra i due non può esistere ma certo è che si parla di due divinità del calcio, due giocatori senza tempo che hanno scritto (e che Messi continua a scrivere) la storia di questo sport.
Mbappè: il futuro!

Da questo Mondiale esce anche un altro vincitore, Kylian Mbappè, presente e futuro del calcio! Al termine della partita si è conteso con Messi il titolo di capocannoniere della competizione, e con la sua tripletta in finale ha conquistato lui il premio per aver segnato 8 reti in tutto il Mondiale.
Il classe ’98 si è già laureato Campione del Mondo nel 2018, e ora ha sfiorato il secondo titolo, che alla sua età (24 anni) è riuscito in questa impresa solo Pelè.
Non avrà raggiunto questo record ma: è il quinto giocatore nella storia dei Mondiali a segnare in due finali; il miglior marcatore di sempre nelle finali di questa competizione e il secondo a siglare una tripletta in finale dopo Geoff Hurst nel 1966.
Fa il suo esordio nella nazionale maggiore il 25 marzo 2017 e la sua prima rete la sigla il 31 agosto dello stesso anno contro il Lussemburgo, in una partita che valeva la qualificazione ai Mondiali.
Siamo di fronte a un grandissimo talento, e dopo l’era di CR7 e Leo Messi, le possibilità che la scena sarà sua sono altissime!
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